Il bosco Incantato delle Tufarelle 20 novembre 2011

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Papà non verrà nemmeno oggi.

Il Grande Capo è di ritorno da un viaggio  ed è troppo stanco per partecipare, ma si è raccomandato con me: “ Non devi mancare, questo posto ti piacerà tantissimo. E’ un posto magico come piace a te..vedrai “.

Anche se oggi è una splendida giornata di sole per essere novembre, faccio fatica ad andare: esco da un mese terrificante, imbottita di medicine – antibiotici compresi – con qualche chilo in meno e le forze ai minimi storici…

Preparo un fac-simile di pranzo, visti i limiti alimentari di questo periodo e raggiungo il gruppo all’appuntamento, siamo una trentina e c’è qualche volto nuovo. Riduciamo le macchine al minimo com’è nostra abitudine e partiamo per i Monti della Tolfa.

La passeggiata di oggi prende il via dal fontanile sotto la Tolfaccia, c’è un panorama stupendo e i colori dell’autunno lo dipingono come un quadro. Cominciamo a camminare e dobbiamo subito fermarci per lasciar passare dei ciclisti diretti a valle.

Prendiamo il sentiero che ci porta alle casette etrusche: Alberto illustra al gruppo di cosa si tratta ed io mi rendo subito conto che non sarò un valido aiuto e mi metto in coda.

Queste costruzioni ricalcano le abitazioni d’epoca etrusca, quando le case avevano una base in pietra ed il resto era un impasto d’argilla che reggeva con il caldo, ma si scioglieva con le piogge. E’ uno dei motivi per cui non ci sono tracce degli abitati etruschi, tranne un paio d’eccezioni (San Giovenale e Acquarossa).

Il sentiero è largo e in lontananza ho notato un gruppo di mucche al pascolo: in questo paradiso dubito che ci siano delle “ mucche pazze “; all’improvviso vedo uno dei nostri con qualcosa di strano in mano, sembra un pezzo di scarpa: non mi sono sbagliata, i suoi scarponcini non hanno retto e la suola si è scollata completamente. Mi avvicino e gli passo  un cordino,  non è una soluzione ottimale ma è meglio di niente.

Purtroppo durante la mattinata farà la stessa fine anche l’altra scarpa e la situazione diventa “ tragicomica “: per fortuna lungo il cammino troviamo della corda vicino ad un carro che verrà prontamente utilizzata per bloccare gli scarponcini.

Camminare in quelle condizioni è come farla con i pesi: credo sia arrivato a casa dolorante indipendentemente dai chilometri.

Alberto ci anticipa che a breve entreremo nel bosco e il paesaggio intorno a noi cambierà completamente. Un’oasi di paradiso al centro della vallata,  facciamo tutti fatica ad immaginare di cosa parli ma ci fidiamo.

Dopo aver evitato un altro gruppo di mucche al pascolo, troviamo un piccolo guado da passare; è un gioco cui non possiamo più rinunciare e proseguiamo.

Risaliamo la collina e troviamo una vasta zona del bosco recintata; in un tratto è stato tranciato il filo spinato per far passare qualche trattore, entriamo e cominciamo a camminare .

La vegetazione lentamente cambia e all’improvviso ci ritroviamo in un bosco di querce, con tantissime pietre circolari di diverse dimensioni ricoperte di muschio su un tappeto verde. È uno spettacolo!

Non ci sono cespugli o rovi, l’erba è bassa e la luce che filtra attraverso gli alberi  crea uno spettacolo unico.

Comincio a guardare questi sassi con attenzione e l’energia riparte: aveva ragione papà ,  questo posto è magico.

Mi allontano con Roberto per vedere un’altra zona ricoperta di sassi: non ho dubbi alcuni sono in posizione circolare e non può che essere stata la mano dell’uomo.

Questa zona è parte di un villaggio megalitico d’epoca protostorica ed i circoli di pietre lo confermano.

Controllo quasi sasso per sasso cercando segni, fosse o tracciati: in alcuni vedo qualcosa  ma Roberto mi dice che c’è ancora di meglio.

Ci dirigiamo verso il punto di ristoro ed aspettiamo gli altri, c’è uno splendido fontanile vuoto che verrà preso di mira come sedile per mangiare.

Io invece, individuo dei sassi lavorati ottimi come appoggio che ritorneranno utili dopo pranzo per un riposino. Sento che accendono il fuoco e le voci allegre e scherzose mi confermano che sta andando tutto bene.

 Alberto accompagna un gruppo a visitare una zona con delle tombe arcaiche, dove un tempo non molto lontano, un uomo della zona decise di vivere come un eremita: narra la leggenda che abbia lasciato in città tre mogli!  Sfido chiunque a prendere una simile decisione…

Mi levo il pensiero del “fac-simile” di pranzo e mi addormento perdendomi il giro dei dolci e dei caffè: unica eccezione un bel bicchiere di the verde.

Al risveglio faccio un giro da sola tra le tombe arcaiche; individuo dei sassi con dei fori innaturali e la gradinata di accesso al sito mi conferma che la zona era abitata durante il Neolitico.

Aveva ragione papà! Cerco di chiamarlo ma come sempre non c’è campo. Per certi versi è un vantaggio staccare la spina con il resto del mondo, ma in caso di necessità mi rendo conto che il cellulare farebbe la differenza.

Scatto qualche foto e torno al gruppo. Stanno per ripartire e Alberto annuncia che tra poco ci farà vedere qualcosa di particolare. Il sentiero è largo, alberato e circondato di pietre di ogni dimensione; scatto una foto ad una pietra a forma di piramide e seguito.

Ad un tratto Alberto ci chiama, si è spostato al lato del sentiero e corro ( in termini figurativi ) a vedere. Non ci sono dubbi. Due cerchi concentrici del diametro di dieci mt.  circa con una retta – fatta di pietre – che unisce i due cerchi.

Questi circoli di pietre sono detti CROMLECH: erano tutti orientati in direzione del Sole e assumevano un ruolo particolare nel giorno del Solstizio Estivo (21 giugno). Sono osservatori astronomici d’epoca preistorica. Recentemente in Sardegna ne sono stati rintracciati molti ed hanno dato lo spunto per nuovi studi in tutta la Penisola.

Cerchiamo di fotografarli ma il cerchio è troppo ampio, servirebbe un’immagine dall’alto, così Alberto prova a salire su un albero nella speranza di cogliere uno scatto migliore.

Chiedo ai soci più tecnologici di farmi il punto satellitare per verificare da casa se, con i siti di mappe si può individuare qualcosa in più..sto ancora aspettando!!

Mi pento più tardi di non aver stabilito con la bussola la posizione della retta trasversale: ci avrebbe indicato sicuramente qualcosa.

Mi ripropongo di tornare  con papà per approfondire, anche se sono consapevole del fatto che è un campo di studi di “ serie B “: abbiamo nella zona rovine di ben altro spessore da tutelare.

Roberto e Alberto ci annunciano che la strada rimasta fino alle macchine è tutta in salita, riprendiamo fiato davanti ad un bel fontanile per una foto di gruppo e poi ripartiamo.  La fatica ora si sente tutta e la salita non ci voleva proprio, ma come dice Alberto ..” piano piano  passo dopo passo “ e così faccio.

Arrivo alla macchina abbastanza provata, molto sconsolata e con la sensazione di aver perso qualcosa di importante. Ci mancava anche uno splendido tramonto…

Nei giorni successivi quello strano malessere mi ha accompagnato, fino a che non è capitato qualcosa. Durante una riunione, chiacchierando con il mio storico preferito ( non se la prendano gli altri), l’arzillo ottantenne dott. Toti, raccontavo dell’escursione, dei circoli di pietre che avevo individuato e delle mie folli considerazioni. Chiaramente, avendo scavato anche in quella zona, dissentiva dalle mie ipotesi ma il fiume di domande in piena ha rotto il mio argine quando, placidamente  mi ha detto “ Andiamo a rivederli “?

In quel momento e vedendo tutta la sua passione ho capito cosa avevo perso nelle ultime settimane e che aveva contributo a mettermi al tappeto…l’ENTUSIASMO.

L’unica medicina di cui non posso più fare a meno….

                     Claudia Tisselli

Ecco le   immagini della passeggiata

TUFARELLE 20.11.11
TUFARELLE R.Rossi 20.11.2011
Tufarelle R.Gori 20.11.11

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. redsbob ha detto:

    OK BABY …!
    REDSBOB….

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  2. Daniele ha detto:

    Ciao.Il mio nome è Daniele.Solo leggendo questo ben curato articolo mi rendo conto di essermi perso una giornata stupenda.Mi piacerebbe partecipare ad una delle vostre escursioni in zona.Se la cosa sarà fattibile ti chiedo gentilmente di invitarmi.Ti mando il mio i.p.e daniele-jdd@hotmail.it
    Grazie ed a presto sentirci

    Daniele

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  3. Lolita ha detto:

    great submit, very informative. I ponder why the other experts of this
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    1. lacastellina ha detto:

      thanks Lolita…you’ll be enlightened about Early History ..soon!!!

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