L’Acquedotto – anche – di Traiano… 23 ottobre 2011

Sono un po’ di giorni che mi trascino una brutta influenza, senza febbre, ma all’escursione non rinuncio. Decido di partecipare comunque anche se imbottita di medicine, che mi fanno sentire su un altro pianeta, bruttissimo, direi..

Oggi torniamo sui Monti della Tolfa a vedere un tratto dell’acquedotto di Traiano: è la copia di un’escursione fatta tre anni fa, in cui parteciparono soltanto una decina di persone per le avverse condizioni meteo.

Oggi invece è una bella giornata di ottobre, fresca al punto giusto: infatti all’appuntamento siamo una cinquantina circa.

Ci dirigiamo verso Allumiere, dove ci fermiamo per il caffè di rito, per poi proseguire verso l’Eremo della Trinità poco distante dove lasciamo le macchine.

Prendiamo un sentiero, nei pressi dell’Eremo dove troviamo tantissimi cespugli di corbezzolo ( in arte Ceraso Marino ) carichi di frutti rossi e maturi che vengono presi d’assalto. Il percorso continua all’interno del Castagneto Camerale – un bosco piantato nell’800 per creare nuove attività commerciali – ma con la delusione di molti le castagne sono piccole e malate. Ci spiega infatti, uno dei nostri soci, che gli alberi di questa zona sono stati colpiti da una malattia, simile ad un cancro, che li secca lentamente.

Finalmente raggiungiamo la prima cava – quella detta dei Romani: papà ( il Capo ) ci racconta la storia delle cave, della scoperta dell’allume nel 1462 e della vita dei minatori. A questo punto si può tirar fuori la torcia per visitare la cava, che si dice, sia frequentata anche dai pipistrelli: come prova della visita bisogna sporcarsi il viso con l’ocra rossa delle pareti. Confesso di non essere entrata ed il mio viso pulito ne sarà la prova.

Proseguendo incontriamo una fornace semi-crollata, ottima scusa per una pausa colazione e per far passare un gruppo di ciclisti.

All’improvviso il sentiero si interrompe e troviamo una strada asfaltata che ci porterà alle antiche case dei minatori; ormai sono tutte ben ristrutturate ma rendono l’idea di come era abitata questa zona.

Un altro tratto di strada asfaltata e siamo in uno splendido bosco di faggi: la luce del sole filtra attraverso gli alberi, il sentiero è piacevole e comincio a sentir parlare di ricette: è inevitabile! E ogni volta rimango piacevolmente colpita: dolci, salati, cotti e crudi non fa differenza, l’importante è la ricetta da scambiare.

Lungo il cammino intercettiamo uno dei bottini di raccolta delle acque, le stesse utilizzate all’epoca di Traiano per portare l’acqua potabile a Civitavecchia: una necessità primaria che ancora oggi dobbiamo risolvere definitivamente!

Finalmente troviamo una spazio abbastanza comodo per ospitare tutti e ci fermiamo: teli per sedersi, sassi in circolo per il fuoco, bottiglie e scatoline ed in pochi minuti siamo tutti “ al lavoro “.

Mangio un panino quasi per necessità, sapendo a che battaglia sarei andata incontro di lì a poco; infatti dopo un quarto d’ora come uno sciame di api, cominciano a girare i contenitori di plastica con i dolci più vari: crostate con marmellate e ripieni di ogni colore, torte di mele, di ricotta, al cioccolato, con le carote, ciambelle fatte in casa e biscotti di ogni tipo, accompagnati da caffè e amaro.

Per proseguire la marcia sono costretta a prendere altre medicine, ma non ho fatto i conti con il vin brulé di Patrizia: abbinamento esplosivo, anzi narcolettico.. se fossi svenuta era meglio! Indubbiamente non ho il fisico.. comunque si deve ripartire e lo splendido sentiero tra i faggi mi distrae e lentamente mi riprendo.

Devo ammettere che l’autunno ha dei colori spettacolari, sfumature di verde, marrone e rosso che rendono completamente diverso un luogo, visitato magari in inverno.

Le foto si sprecano ma siamo consapevoli che nessun programma “photoshop” o “picasa” può rendere migliori i colori che la natura offre spontaneamente.

Usciamo così dal bosco e prendiamo un sentiero di terra battuta e così comincia la raccolta differenziata, oggi diciamo poco differenziata, il convento infatti passa solo cicoria e non sia mai che si lascia lì qualcosa!

Ho proposto un pizzo del 10% al capo come risarcimento.. ma la proposta non passa. Non insisto, vista la mia scarsa passione per la cicoria, magari per i porcini e la borragine proverò con delle motivazioni più valide.

Cominciamo ad intercettare lungo il cammino le tracce dell’acquedotto e trovo il modo di fotografare l’interno di un condotto: è sempre emozionante pensare da quanto tempo sia frequentata questa zona e come alcune “ prove “ siano ancora in piedi da secoli.

Ecco infatti comparire di fronte a noi un tratto dell’acquedotto: sono tre arcate di una decina di metri di altezza, quasi tutto d’epoca romana. L’ultima volta l’avevo fotografato da lontano, ma stavolta decido di avvicinarmi; mi calo lungo i bordi e scendo fino alla base, faccio più foto possibili per confermare la mia ipotesi.

Purtroppo è completamente pieno d’immondizia: lavatrici, bombole del gas, materassi, bottiglie e buste di plastica piene di rifiuti. Quale forma di pigrizia o totale mancanza di rispetto spinge qualcuno a fare questo? Faccio veramente fatica a capire.

Ho scattato molte foto, la luce non è la migliore e mi accontento di quello che ho visto; risalgo con qualche difficoltà e vado subito da papà entusiasta e gli dico: “ la base romana ha sotto una base precedente, è come pensiamo noi! “. Gli altri ci guardano come marziani e noi cerchiamo di spiegare.

La nostra ipotesi è che l’acquedotto sia stato fatto in epoca anteriore al periodo Traianeo, in base a tre considerazioni diverse.

La prima è data dai libri: nella storia di Civitavecchia di Vincenzo Annovazzi si fa riferimento ad un altro autore del ‘700 – l’Eschinardi – che asseriva che “ si stima che l’acquedotto da Traiano fosse semplicemente restaurato, come ci dimostra la differente sua fabbrica..”.

Un’altra valutazione ci porta ad Aquae Tauri, l’attuale Ficoncella, un abitato d’epoca romana costruito su un preesistente abitato etrusco di cui non conosciamo il nome, ma confermato dagli scritti del Mengarelli e dalla necropoli – purtroppo – andata distrutta agli inizi del 1900. La zona della Ficoncella non è e non è mai stata fornita di acqua potabile vista l’assenza di sorgenti nella zona ed è difficile immaginare un abitato senza acqua.

L’ipotesi potrebbe essere che un tratto dell’acquedotto – detto del Pisciarelli – passasse proprio nelle vicinanze della zona.

Ed ora veniamo alla struttura muraria: il ponte a tre arcate che abbiamo fotografato ha le fondamenta di diversa muratura. Ecco giustificato il nostro entusiasmo!

Riprendiamo il cammino verso l’Eremo e mi rendo conto che sto meglio, non sono guarita ma faccio meno fatica. Arrivati al Santuario vedo tirar fuori dagli zaini ancora un po’ di caffè e di dolci, da dividere come buoni fratelli, mi volto guardo mio padre e lo vedo soddisfatto.

Finalmente sta toccando con mano il suo sogno realizzato: condividere – con rispetto – la natura ed i suoi tesori nascosti.

Le nostre storie, per uno scherzo del destino, si sono ritrovate ed ho scoperto di condividere con lui sogni e follie: vedere realizzati i sogni di un padre mi ha dato lo stesso piacere che vederli in mio figlio, con la speranza che perseverando si possano raggiungere i propri.

Una cosa fondamentale che ho imparato e che cerco di trasmettere ai miei figli è che il sogno è uno solo: il piano B non esiste! Bisogna andare avanti con pazienza e passione.

Aveva ragione Steve Jobs – che in questi giorni la maggior parte di noi ha conosciuto attraverso le sue parole – “ non accontentatevi “!

                                      Claudia Tisselli



ALLUMIERE ACQUEDOTTO 23.10.2011
ALLUMIERE ACQUEDOTTO 23.10.2011 R.Rossi
ALLUMIERE ACQUEDOTTO P.Sirchia 23.10.2011
ALLUMIERE ACQUEDOTTO R.Gori 23.10.11

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. bred ha detto:

    e che belle parole !!!
    non le disperdere
    saranno un’eccezionale documento nel futuro
    per oggi ci “accontentiamo” di gustarne ildolce sapore !

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    1. lacastellina ha detto:

      Grazie Bred
      è incredibile .. più è nero e più le parole sono rosa
      non trovi??

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