L’idea di partenza era quella di riunire una decina di persone, per trascorrere insieme una serata diversa dalle altre nella bella cittadina di Tuscania. Il programma lanciato dall’Ufficio turistico locale prevedeva la visita della necropoli di Pian di Mola, da poco aperta al pubblico, seguita da una piccola cena e da un giro notturno nella campagna circostante il sito archeologico.
Alle ore 18,30, al punto d’incontro ad attendere vi erano 28 “castellini”, allegri e gasati come una comitiva di studenti in gita scolastica.
Formati gli equipaggi con poco siamo sotto le mura di Tuscania e seguendo le indicazioni riportate sul volantino inviatoci dagli organizzatori, con facilità ci troviamo al parcheggio della necropoli.
Qualche anticipazione da parte della guida archeologica e da quella ambientale ed una volta suddivisi i partecipanti in due gruppi, attraverso una comoda strada di campagna scendiamo a far visita alla necropoli denominata “Pian di Mola”: poche tombe a camera sparse su una parete di tufo di colore grigio, simile al nenfro, ed un grande monumento funebre a facciata, con pensilina retta da colonne e con gradone laterale, quasi interamente ricostruita in cemento. Tutto qui.
Tuscania. Città tra le maggiori dell’Etruria interna, domina la valle del Marta a mezza via tra Tarquinia ed il lago di Bolsena, nota in età romana come Tuscania, con riferimento non chiaro all’etrusco Tusci, quasi che fosse per eccellenza la città dei Tusci (ossia degli Etruschi) conservò questo nome per quasi tutti il Medioevo, quando Bonifacio VIII la ribattezzo con il diminutivo di Toscanella, rimastole sino agli inizi del nostro secolo.
Un sito archeologico di certo interessante, quello che stiamo visitando, ma certamente da non poter competere con le affascinanti necropoli dei centri minori dei dintorni, come quella di Norchia, di Barbarano (San Giuliano), di Blera (Il Terrone, Pian del Vescovo ed altre) o della vicina Castel D’Asso.
Considerata l’indubbia importanza di Tuscania come centro etrusco e pur se le sue campagne sono contrassegnate da innumerevoli sepolcreti, la gran parte dei quali di grande interesse archeologico e rilevanza architettonica, viene da domandarsi dove siano finiti le estese necropoli alle quali una città di tale interesse doveva necessariamente far riferimento.
Mentre la guida cerca di introdurci nel fascinoso mondo degli etruschi, osservando i crolli nella vicine pareti di roccia ed in mezzo al bosco circostante, si è portati a pensare che, forse, decine e decine di splendide tombe siano ancora nascoste tra il verde della boscaglia che digrada verso il Marta: il fiume che armonioso scorre sotto di noi. E che in tempi moderni non sono state ancora riportate alla luce.
Non è improbabile poi che il tufo della zona, meno consistente delle rocce vulcaniche dei dintorni non abbia retto alle insidie del tempo, e che sbriciolandosi progressivamente abbia portando alla distruzione di un esteso patrimonio archeologico.
Risaliti all’area di raduno, come annunciato dal volantino, viene servita la “piccola” cena a base di una robusto “rosetta” condita da salsiccia cotta alla brace ed accompagnata da un bicchiere di vino rosso.
Quando il sole, ormai disceso in mare, prende a tingere di rosso le chiome delle querce attorno è il momento – a detta della guida ambientale – di dare l’avvio alla passeggiata notturna, ed alla scoperta dei preannunciati “contatti sensoriali”.
Messe da parte le torce, che in un primo momento ci avevano detto di portarci dietro, con prudenza entriamo nel fitto del bosco. Niente paura ! Nonostante non ci si veda affatto o quasi, il consiglio dell’esperto è quello di evitare i sassi e le radici sporgenti dal terreno, cercando di sentire gli ostacoli con la sensibilità dei piedi.
Alla luce della luna, che di tanto in tanto filtra tra i rami degli alberi, prendono vita interessanti esercizi sensoriali: in un ampio circolo cerchiamo di trasmettere elettricità da un capo all’altro del cerchio; ci sono ciuffi di piante e di erbe da identificare con il tatto e con l’odorato; e poi, ciliegina sulla torta, prende vita l’esercizio di alta intesa sensoriale tra un finto cieco ed un finto muto, discretamente appartati dagli altri partecipanti.
L’intento – oltremodo apprezzabili e di grande originalità – è quello di acuire le nostre capacità di ricevere impressioni attraverso degli stimoli esterni, cercando di sensibilizzare al massimo la vista, l’udito, l’odorato ed il tatto.
Nonostante l’impegno delle nostre guide di dare un indirizzo quasi scientifico alle varie iniziative, sembra proprio che questa notte i “castellini” – a quanto pare particolarmente elettrizzati e scarsamente ricettivi – non riescono a prendere sul serio gli esperimenti proposti,
Senza accorgercene abbiamo fatto quasi mezzanotte; salutati gli organizzatori e lasciata la Necropoli di Pian di Mola, la comitiva si da appuntamento presso la porta principale di Tuscania per un ulteriore passeggiata per il paese. Una bibita fresca ed un gelato gustati presso il Bar del Giardino Comunale, a quell’ora ancora gremito di gente in cerca di frescura; qualche ballo di gruppo sulla rotonda del Parco il festa che, con allegria vede coinvolta tutta la comitiva e si riprende la strada di casa. L’intesa è di ritrovarci presto per dare vita ad un’altra elettrizzante avventura notturna.
Mauro TISSELLI
visualizza tutte le foto di Roberto ROSSI
![]() |
PIAN DI MOLA Tuscania 17.07.2010 foto R.ROSSI |
Peccato averla persa! Però, come sai, ero sull’altro lato del continente. Ciao.
"Mi piace""Mi piace"